56 I numeri UNO - 2021 Magari in un’altra vita… Se penso a cosa ho dovuto rinunciare per la carriera, guardandomi indietro, mi verrebbe da dire: alla famiglia. Anche se devo dire che oggi non ho questo rimpianto. Ciò non toglie, che io sia molto legata alla mia famiglia d’origine. Sono uscita di casa perché avevo bisogno di dimostrare a me stessa di essere autonoma, mantenendo un rapporto con la mia famiglia molto forte. Mi ci sono sempre sentita molto legata. Nei primi tempi, forse, il non avere una famiglia mia l’ho vissuto con una certa ansia, anche perché in quegli anni era naturale che una donna se la creasse. Poi, se ti abitui a stare da sola, fai sempre più fatica ad immaginare di dover adattare il tuo stile di vita alle nuove esigenze che derivano da una vita a due. Come detto, al momento non ho rimpianti, verranno magari nei prossimi tempi, non lo so. Non mi sfugge quanto sia importante una famiglia, ad un certo punto ti chiedi “tutto questo per chi lo sto facendo?”. Le domande me le sono poste anch’io nel corso degli anni. Magari in un’altra vita… In questa, è andata come è andata e, secondo me, se certe cose non si verificano vuol dire che doveva andare così. Probabilmente, è anche questo che oggi mi fa sentire abbastanza serena: capisco che quello che non ho, non ce l’ho o perché non si è manifestato o perché, nei fatti, non l’ho voluto più di tanto. In generale, le rinunce fatte, per ora, non mi pesano. Magari, non sarei stata una buona madre o una buona compagna. In fin dei conti, ho assecondato quelle che erano le mie necessità accettando le conseguenze che comportavano.
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