I NUMERI UNO

46 I numeri UNO - 2021 quel periodo che è andata configurandosi la finanza come la conosciamo oggi. Se sono riuscita ad affermarmi lo devo a tanto lavoro e anche a parecchio sacrificio naturalmente, sorretto dalla volontà incrollabile di voler fare e di voler arrivare a raggiungere gli obiettivi che di volta in volta mi prefissavo. Non posso neppure dire di esser stata particolarmente influenzata da mio padre, che lavorava in un istituto di credito, anche se, EDILCENTRO in quegli anni, era legata a MEDIOBANCA e mio padre quell’ambiente lo conosceva bene. La mia necessità era di rendermi indipendente! Inizialmente quindi, il mondo della finanza lo sentivo estraneo, coltivando l’idea un po’ romantica e di moda all’epoca di essere “figlia dei fiori”, c’è stato un momento in cui mi sono chiesta che cosa ci facessi lì. Ma è stato, appunto, un momento. Con molto impegno, gli obiettivi che man mano mi sono posta sono stati raggiunti. Sono stati anni molto intensi in termini sia quantitativi che qualitativi, sicuramente molto stimolanti. Anche se, con la maturità che di solito accompagna il “senno di poi”, conoscendo la realtà della finanza di oggi, potessi tornare indietro forse, non ripartirei da questo settore. Di fatto è anche un settore che di per sé rischia di essere piuttosto arido in particolare se lo si riduce al mero valore venale. Di una cosa però sono contenta: di non essermi fatta influenzare più di tanto dal “valore che rappresenta” e di essere sempre riuscita a mantenermi ad una distanza di sicurezza. Lo devo sicuramente ai valori di famiglia, una solida base che mi ha permesso di attraversare questo mondo dominato solo da uomini, in un’epoca particolare in cui l’unico valore era veramente il denaro, senza esserne contaminata. Mi sono salvata, non mi ha condizionato più di tanto nel privato, di certo non ha modificato i miei valori. È iniziata così la mia avventura nel mondo della finanza. In seguito, merito anche dei buoni risultati ottenuti, è stato sempre un po’ più difficile uscirne. Erano anni talmente “emozionanti”, che mi interessava e mi piaceva l’idea di capire fino a che punto sarei potuta arrivare. Tanto è vero che, all’età di ventotto anni, sono arrivata fra le prime donne, se non la prima, ad essere membro di direzione in una struttura finanziaria.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=