32 I numeri UNO - 2021 miando - molto meglio di quanto già non si faccia con i raggi X - i tessuti sani circostanti. Gli ioni carbonio hanno inoltre la caratteristica di distruggere con grande efficacia le cellule dei tessuti tumorali permettendo la cura di quel 5% dei tumori solidi che non si possono curare perché sono ‘radioresistenti’, non sono cioè sensibili né ai raggi X né ai protoni. Per compiere il grande passo, nel maggio del ’91, scrissi con un amico, il fisico medico Giampiero Tosi, un rapporto scientifico che portava il titolo ‘Per un Centro di teleterapia con adroni’; proponevamo di costituire un gruppo di fisici e ingegneri per progettare e costruire un centro per la terapia dei tumori che utilizzasse questa nuova tecnica. La parola ‘adroni’ compariva nel titolo perché per i fisici sono ‘adroni’ tutte le particelle (non fondamentali) fatte di quark; protoni e ioni carbonio (fatti di 6 neutroni e 6 protoni) sono quindi tutti adroni. Per questo in un Congresso del 1992 usai pere la prima volta il termine ‘adroterapia’ che ebbe immediato successo e che, tradotto in molte lingue, è oggi utilizzato nel mondo internazionale della fisica medica. I primi fondi per la progettazione di questo centro - che chiamai fin dall’inizio ‘Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica CNAO’ - ci furono assegnati dall’INFN ma avevamo bisogno di molti più collaboratori e così, per raccogliere finanziamenti e pagare il personale necessario, nel settembre del 1992 fu creata la fondazione TERA (acronimo che sta per ‘Terapia con Radiazioni Adroniche’). Scegliemmo come sede amministrativa Novara, dove il giovane e attivissimo Segretario Generale Gaudenzio Vanolo viveva, e, come sede operativa, il CERN, ove i nostri studi e laboratori sono ospitati sulla base di un accordo di collaborazione con il Laboratorio europeo. Qui lavoro da moltissimi anni con un gruppo di ingegneri e fisici per sviluppare i nostri programmi e disegnare le componenti dei nostri acceleratori, sempre in collaborazione con il CERN e con alcuni dei suoi bravissimi ingeneri. A lungo il mio più stretto collaboratore è stato Sandro Rossi, che attualmente è Direttore Generale della Fondazione CNAO, e sono stato molto aiutato da Elio Borgonovi, noto economi-
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