I NUMERI UNO

195 I numeri UNO - 2021 Parlando internamente in Procter, avanzo un paio di proposte. Vennero ritenute assurde all’epoca, non fosse che, pochi anni dopo che ero andato via, seppi che avevano deciso di realizzarle. Proponevo la creazione di un gruppo di imprenditori interni, oggi gli chiamiamo Intrapreneurs, con il compito di sviluppare degli embrioni di start up interne all’azienda: con budget aziendale, ma con un profilo molto più imprenditoriale, con più autonomia e libertà. Mi danno il “due di picche” che io allora restituisco e lascio l’azienda nel 2012. Poco dopo Procter, in grossa sofferenza a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi, annunciò una importante riorganizzazione durata più di quattro anni. Io metto in piedi per conto mio un’attività di consulenza, da portare all’esterno per altre aziende e per Procter stessa. A fine 2012 inizio 2013, creo quello che oggi è l’eBusiness Institute a Ginevra: una sfida imprenditoriale per la prima volta concreta, che realizzo proprio con Procter. Inoltre, grazie ad alcuni contatti che avevo mantenuto in Procter riesco a profilarmi come consulente digitale per vari progetti della stessa Procter. Come imprenditore dovevo scegliere: fare il consulente esterno, elaborando io stesso progetti di consulenza, oppure mettere in piedi una mia azienda? La differenza consisteva nell’assunzione di rischio, quando non c’è certezza di progetti o di cash flow. Per me è sempre stato chiaro che l’obiettivo fosse quello di creare valore. Valore vero che non si crea lavorando da soli, ma quando si dà l’opportunità ad altre persone di sposare un progetto, una visione, creando una squadra, accrescendo le proprie capacità personali e imparando. Decisi di assumermi il rischio, senza investitori, senza capitale esterno, solamente con le risorse di cui disponevo. Ho iniziato con due collaboratori per i progetti con Procter e con Nestlé. Da lì, piano piano, in maniera molto organica, siamo cresciuti, abbiamo sviluppato competenze, costruito un team, una cultura aziendale e una visione, che per i primi anni, fra il 2013 e il 2016, mi hanno portato a dubitare, un giorno sì e un giorno no, di aver fatto la scelta giusta.

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