189 I numeri UNO - 2021 Crescere in azienda Con il senno di poi, mi rendo conto che ciò che, inizialmente, mi ha penalizzato nell’intraprendere la strada imprenditoriale è stata l’assenza di un punto di riferimento in famiglia. Nessuno, fra i miei parenti più stretti, aveva maturato esperienze di quel tipo. Penso che questo, una volta terminata l’Università, mi abbia reso più difficile la decisione di creare una start up. A ciò si aggiunga il fatto che il concetto stesso di start up, quando io mi sono laureato, nel 2005, era ancora molto vago. In Italia soprattutto. L’assenza di questa figura in ambito famigliare mi ha indotto, fin dai tempi dell’università, a cercare un’azienda che potesse fornirmi le basi per la gestione di un business, del marketing, per la creazione di valore, tramite un prodotto o un servizio. Competenze che ritenevo di poter acquisire, crescendo all’interno di un’azienda. La Procter & Gamble, una delle più grandi multinazionali al mondo, con una sede anche in Italia, si è rivelata essere quell’azienda. All’epoca, consentiva ai giovani laureati di continuare ad imparare con un percorso di training finalizzato e chiaro, e, al contempo, di costruire opportunità di carriera. Al suo interno, vigeva una cultura della crescita che prevedeva il cambio di ruolo e la possibilità di maturare esperienze diverse, favorendo una crescita professionale abbastanza rapida. La Procter & Gamble aveva anche una sede a Ginevra. Fin da adolescente, ho sempre avuto la voglia di uscire dai confini nazionali. Spinto probabilmente da letture varie, ho sentito crescere
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