180 I numeri UNO - 2021 le dita sono girate all’indietro. La sinistra non ha presa e, per via dell’effetto delle ustioni, le dita continuano a ruotare all’indietro fino ad andare a fondersi, scomparendo, nell’avambraccio. Abbiamo già avuto una decina di casi di bambini indiani, le cui dita sono state fisicamente estratte dall’avambraccio una per una. Per Eva si mette immediatamente in moto, in Svizzera, una catena di solidarietà straordinaria, attraverso anche gli uffici dell’Avv. Carla Del Ponte, e in un men che non si dica l’Ambasciata Svizzera in Ghana concede il visto a Eva e a un accompagnatore. Nell’aprile di quest’anno, atterra a Zurigo, viene trasferita all’ospedale di Bellinzona, dove insieme a due colleghi svizzeri, il dottor Fusetti e il dottor Lucchina, entrambi volontari del GICAM, e tanti anestesisti e strumentisti del GICAM, la opero. Dopo una breve convalescenza, Eva è partita per Roma, dove c’è la casa madre di queste suore americane. Lì ha fatto una riabilitazione molto intesa, tutti i giorni dalla mattina alla sera con un gruppo di terapisti del GICAM. A fine giugno è ripartita per il Ghana perché è pur sempre una ragazzina di undici anni, quindi c’era la necessità che potesse avere un po’ di respiro e trascorrere due mesi nel suo Paese, con le suore e ritrovare il suo ambiente. Ora, la mano sinistra va molto bene e a settembre è tornata per un secondo intervento. A Natale dovremo poterla rimandare in Ghana, dove il suo destino - paradossalmente “grazie” a questo infortunio, a questo trauma - è cambiato tantissimo. Infatti, sempre per merito di questa catena di solidarietà italo-svizzera che si è creata, è stato istituito un fondo per la sua educazione. Eva è una bambina molto sveglia e molto capace, intendiamo offrirle la possibilità di laurearsi. Sarebbe il regalo più bello che possiamo farle, quello che la affrancherà completamente da una mentalità retriva, rendendola una donna libera di scegliersi un lavoro, una carriera, di formare una famiglia. Questo è quello che cerchiamo di fare soprattutto con le bambine ustionate. In Ghana, e in Africa ce ne sono tante, ma la piaga è in India, perché le bambine lì vengono eliminate dando loro fuoco. Quelle che sopravvivono hanno gra-
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=