I NUMERI UNO

18 I numeri UNO - 2021 La ‘fisica utile’ Mario Ageno voleva che i ricercatori del Laboratorio di Fisica contribuissero anche alla ricerca ‘applicata’ nel campo delle radiazioni. Poiché non c’è modo migliore di imparare che insegnare, accettai la sua offerta di un corso postlaurea alla Facoltà di medicina della Sapienza diretto a medici appena laureati; insegnavo essenzialmente le applicazioni degli apparati a raggi X, che allora erano i piccoli acceleratori di elettroni usati sia per la diagnostica sia per la cura dei tumori. Le interazioni con medici giovani ed entusiasti, che cominciavano a curare i malati e, allo stesso tempo, avevano bisogno di approfondire, per ben usare gli strumenti più moderni, temi di fisica complessi e a loro culturalmente distanti, mi spinsero a scrivere prima una serie di dispense e poi a raccoglierle in un grosso trattato, pubblicato da Boringhieri nel 1971 con il titolo ‘Fisica delle radiazioni’. Questo lavoro mi ha dato molte soddisfazioni perché per molti decenni è stato l’unico strumento di formazione di medici, fisici medici e radiobiologi di tutta Italia e mi ha fatto capire che avevo un’altra passione: spiegare in modo efficace e semplice, ma non banale, la fisica, sia quella ‘bella’ (che parla di atomi, nuclei e particelle fondamentali che li costituiscono ma anche, naturalmente, di stelle e di Universo) sia quella ‘utile’ (che permette di meglio curare i malati ma anche parlare con una persona cara che è lontana). Nel 1964 Mario Ageno mi indicò come rappresentante del Ministero della Sanità nell’appena costituita Commissione Tecnica del Comitato Nazionale per La Ricerca Nucleare. Vi sedevano

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