17 I numeri UNO - 2021 lavorano oggi gruppi americani formati da centinaia di ricercatori. Un anno dopo la pubblicazione dell’osservazione della prima reazione (e,e’p) sui nuclei degli atomi, mi chiesi se esperimenti simili fossero stati fatti su atomi anziché sui nuclei, che sono il centro degli atomi. Scesi in biblioteca e, in poche ore di lettura, appresi, con mia grande sorpresa, che nessuno aveva mai bombardato con un fascetto di elettroni veloci un bersaglio sottile e osservato contemporaneamente sia l’elettrone eiettato nella collisione sia l’elettrone iniziale che aveva cambiato direzione. Ne fui molto colpito e coinvolsi subito Guido Pizzella della Sapienza, un amico che conosceva i rivelatori adatti. Nel 1969 pubblicammo un lavoro che fu presto ripreso da un gruppo di ricercatori australiani e poi da altri. Oggi questo metodo di studiare molecole e solidi si chiama ‘electron momentum spectroscopy’ ed è utilizzato in decine di laboratori di tutto il mondo per ricerche avanzate di chimica-fisica. Queste sono state le due pubblicazioni scientifiche che mi convinsero, una dozzina d’anni dopo la laurea, che sarei stato in grado di dare contributi originali alle ricerche fisiche ‘di base’, quella che chiamo da molti anni ‘la fisica bella’ perché si ripromette di capire i sistemi naturali e i loro fenomeni senza aver alcuna applicazione pratica in mente. Gli anglosassoni usano per questo tipo di ricerche scientifiche una bella espressione: ‘curiosity driven research’. Con Carlo Rubbia al Congresso della Società Italiana di Fisica tenutosi a Padova
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