I NUMERI UNO

166 I numeri UNO - 2021 Giramondo sulle tracce dell’eccellenza All’epoca, eravamo nell’89, mi sono agganciato, dapprima timidamente, poi stabilmente a questo gruppo. Mi hanno dato una fellowship, ho lavorato un paio d’anni e non ho avuto più dubbi: volevo essere un chirurgo della mano. Decidendo di acquisire maggiori competenze possibili, ho iniziato, costringendo anche la mia famiglia, a girare il mondo, sulle tracce di quegli specialisti che rappresentavano le eccellenze di questa branchia della chirurgia. Ci siamo spostati in Francia e in Canada. Siamo ritornati in Australia: prima a Melbourne poi di nuovo a Sydney. A quel punto pensavamo di stabilirci in Australia, perché ormai avevamo tre figli abbastanza grandi, di cui uno nato in Canada. Così non è stato. Un’estate, tornato in Italia per un congresso, il caso volle che mi venisse offerto di aprire un reparto di chirurgia della mano all’ospedale di Monza. La cosa ha suscitato il mio interesse. Anche perché, la Brianza e il nord della Lombardia sono alcune delle aree con più infortuni al mondo, per via delle aziende che ci sono nel settore del legno e dell’arredo. Ho iniziato così a fare il pendolare con l’Australia: esperienza che è durata alcuni anni: i miei figli frequentavano le scuole con molta soddisfazione e successo, costringerli ad un altro trasferimento non era opportuno. A lungo, ho fatto su e giù dall’Italia all’Australia, una ventina di volte l’anno. Se escludo il disagio famigliare, non mi è pesato: i viaggi mi consentivano di lavorare e addirittura di recuperare tempo. Arrivato il momento in cui anche i miei figli hanno iniziato a spostarsi: uno a Edim-

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