146 I numeri UNO - 2021 La vita professionale Oltre trent’ anni di carriera manageriale in aziende fortemente orientate alla competizione internazionale sui mercati globali, di cui più di venti vissuti all’estero. Manager di consolidata esperienza, Ferro ha promosso e gestito alleanze e joint venture internazionali in USA, Svezia, Olanda, Cina, Singapore e Giappone e ha fatto parte degli organi di governance di venticinque società in settori industriali diversi e in sette paesi tra Europa, Asia e USA. Ha chiuso ventisei deal di M&A e raccolto 3.5 miliardi di USD in quattro offerte sui mercati internazionali dei capitali. Dopo il servizio militare in artiglieria, Ferro consegue l’abilitazione alla professione di dottore commercialista (che non ha mai praticato se non come membro di molti collegi sindacali e oggi revisore ufficiale dei conti) e comincia la sua carriera professionale in azienda. Un brevissimo passaggio nell’audit con Peat Marwick (oggi KPMG) e poi è chiamato dall’IRI dove Romano Prodi, da poco Presidente, lancia un programma di sviluppo del capitale umano: venti super-laureati da formare sul campo: due anni nelle società partecipate. Per Ferro è la siderurgia. Quando il Presidente molti anni dopo lo seppe scherzò “Ferro in siderurgia, questa non me la dovevate fare!”. Scherzi a parte, due anni sul campo come impiegato di amministrazione e controllo, prima all’altoforno di Taranto, poi alle acciaierie di Piombino. Nel suo libro Ferro ricorda come “aver mosso i primi passi in azienda nel controllo delle rese di un altoforno siderurgico è stata per me l’opportunità per non dimenticare mai che dietro ai valori numerari c’è sempre una realtà industriale, di investimenti e di lavoro, di ingegno e di fatica”.
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