132 I numeri UNO - 2021 La Società degli Accademici Italiani in Svizzera Come quasi tutti gli scienziati, dal punto di vista della cultura politica credo fortemente nei principi democratici. Penso che ciò sia implicito nella ricerca scientifica, privata o accademica, come pure nell’insegnamento. È un’attitudine mentale, non un’etichetta partitica. Oggi, scomparse le ideologie, trionfa troppo spesso l’opportunismo, si moltiplicano movimenti e idee estemporanee che nascono, crescono e muoiono in un battibaleno. Lo scienziato, da parte sua, è di solito una persona tollerante, pacifico e aperto verso le diversità, incluse quelle umani e sociali. All’uomo di scienza non interessa un bel niente il colore della pelle, da dove vieni, il tuo genere o gli orientamenti sessuali o filosofici. Quello che conta è ciò che hai dentro il tuo cervello, il software che chiamiamo coscienza, individualità e intelligenza. Tali convinzioni si riflettono talvolta nell’impegno sociale che uno scienziato o un docente, come ogni altro cittadino, può esercitare in vari ambiti. Nello specifico, di recente mi sono impegnato per la creazione della Società degli Accademici Italiani in Svizzera (SAIS), di cui sono molto fiero. Erano tanti anni - più di dieci - che pensavo di costituire quest’associazione. Ho fatto un paio di tentativi andati a vuoto, perché, con il senno di poi, mi sono accorto che i miei compagni d’impresa avevano interessi diversi. Passato del tempo, però, grazie anche al sostegno degli am-
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=